Il porro ha una storia antica, infatti è originario della Persia e, assieme ad aglio e cipolla, è uno dei vegetali più diffusi ed apprezzati per il sapore che dà ai piatti e per il potere diuretico e disinfettante.
Ai tempi dei faraoni, venivano dati crudi ai costruttori di piramidi per combattere le infezioni intestinali.
I romani ne erano grandi consumatori, lo stesso Nerone ne mangiava in quantità convinto che lo aiutassero a mantenere la voce alta e chiara.
Nel Medioevo era conosciuto come “l’asparago dei poveri”, anche se poi era apprezzato da qualsiasi ceto.
Come la cipolla, anche il porro ha proprietà disinfettanti, battericide, vitaminizzanti, diuretiche, antiartritiche e antireumatiche. Insomma un concentrato d benessere. Inoltre è un’eccellente fonte di zuccheri, potassio, calcio, fosforo e ferro.
Come consumarlo
Dopo averlo bollito (circa 10 minuti) o cotto a vapore, lo si può condire con olio, limone, pepe e sale, oppure coprire con besciamella e formaggio, gratinandolo in forno.
E’ ottimo anche stufato (10 minuti) con un po’ di burro e brodo.
Se giovane e tenero può essere tagliato a fettine sottili e aggiunto crudo alle insalate. Si può usare anche nei brodi o nelle minestre per rafforzarne il gusto. E’ tra le verdure usate nei minestroni o come base per i propri sughi o ragù.
Il porro, tagliato a rondelle sottili, si può anche congelare, ma poi bisogna cuocerlo senza farlo prima scongelare.
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