In occasione del Primo Maggio, festa del Lavoro e dei Lavoratori, la Valle ha inviato una lettera a diversi uomini politici che occupano posti di rilievo nel Parlamento italiano per condividere una situazione che vede l’agricoltura biologica ulteriormente penalizzata dalle misure sul maltempo.

Gli effetti delle gelate

La lettera è stata inviata a: Presidente Camera Deputati Dott. Roberto Fico, Capigruppo Camera Deputati M5s, Lega, Pd, Fdi, Fi, Leu, Gruppo Misto; Presidente Senato Dott. Maria Elisabetta Alberti Casellati; Capigruppo Senato Della Repubblica M5s, Lega, Pd, Fdi, Fi, Leu, Gruppo Misto; Presidente del Consiglio dei Ministri Dott. Mario Draghi; Ministro delle Politiche Agricole Dott. Stefano Patuanelli; Presidente Regione Emilia Romagna Dott. Stefano Bonaccini.

La lettera

“Mi chiamo Domenico Errani, sono sposato e ho tre figli in età scolare. Sono un agricoltore biologico dell’Emilia Romagna.

I fatti: nel 2017 una pesante grandinata ha distrutto la totalità dei 21 ettari coltivati ad albicocco più un ettaro e mezzo coltivato a pesco. Non ero coperto da nessuna polizza assicurativa perché fino all’anno prima il prodotto biologico si vendeva, anche grandinato, all’industria di trasformazione. Inspiegabilmente nel 2017 le industrie non hanno ritirato nulla ed il prodotto è finito a terra.

Nel 2018 ho perso tutto il raccolto, sulla medesima superficie, a seguito delle gelate che il 26, 27, e 28 febbraio ha colpito quasi tutta l’Italia. Le produzioni erano si assicurabili ma le compagnie di assicurazione non ci hanno fatto le polizze, un po’ come dire, ho la patente ma è scaduta. Ora non capisco perché se la Legge 102 del 2014, al Capo 1 comma 3 prevede di incentivare la stipula di contratti assicurativi e che la possibilità della stipula degli stessi impedisce l’accesso al Fondo di Solidarietà Nazionale e molte aziende, compresa la mia, hanno perso l’intera produzione, il Parlamento non abbia inserito anche la nostra Regione tra quelle aiutabili. Da segnalare che noi che coltiviamo con il metodo biologico siamo stati i più colpiti. Noi avevamo tutti i diritti di vederci riconosciuto lo Stato di Calamità Naturale ma l’allora Ministro ha ignorato i produttori emiliano-romagnoli e così facendo ci ha fatto un torto e un danno. Questo anche se l’Assessorato della Regione Emilia Romagna aveva mappato tutte le aree danneggiate.

Dopo queste due annate non avevo più le risorse economiche per ripartire e ho ridotto la superficie aziendale a poco più di 5 ettari che nel 2019 sono stati devastati dalla cimice asiatica. Il Parlamento ha stanziato molte risorse sul 2019 per riparare al danno ma sono state escluse le aziende biologiche e l’albicocco dall’indennizzo. L’ispettore dell’Ente di certificazione mi stimava una produzione di circa 23 tonnellate/ettaro di prodotto ma la perdita subita era del 75% sull’albicocco e del 95% sul pesco.

Il gelo del 2020 e quello del 2021 è storia recente.

Vi chiedo di verificare come sono state ripartite le risorse pubbliche stanziate sul danno da cimice asiatica e quanto da me scritto, sono a disposizione per fornire dettagli.

Sono a chiedere, inoltre, a chi si deve rivolgere un cittadino italiano, quando pensa di avere subito due torti e due conseguenti danni ad opera dello Stato italiano, senza dovere pagare un legale?

P.s. se annunciate lo stanziamento di risorse, erogatele”.

Non c’è molto da aggiungere, ora attendiamo una risposta. Purtroppo non abbiamo molta speranza che arrivi.

1 Commento

  • MEZZETTI TIZIANO
    Pubblicato 3 May 2021 10:39 pm 0Likes

    Siamo totalmente solidali e proviamo un sentimento di rabbia verso questo Stato che non ci tutela e aiuta in nessun modo. Sembra quasi che di proposito si voglia mettere in difficoltà l’agricoltura biologica e comunque l’agricoltura italiana a favore dei colossi del mercato, delle multinazionali.

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